Conoscere la propria Ombra

 

 

Analizzando il tema dell’Ombra nell’opera di Jung attraverso uno prospettiva storica si può osservare uno sviluppo diacronico, e nella fattispecie si può notare come nelle opere Simboli della trasformazione (1912), Psicologia dell’inconscio (1912-42), Tipi psicologici (1921) l’Ombra è trattata come accezione meramente psicologica, ossia come parte inferiore della personalità e coincide con il concetto di inconscio personale. Successivamente si assiste ad una graduale evoluzione che coglie dell’Ombra l’aspetto sovrapersonale e sovratemporale allargandosi poi alla problematica del Male: problematica che trova la sua più matura espressione in Psicologia e alchimia (1944) , Aion (1951) , Risposta a Giobbe (1952) , Mysterium Coniunctionis (1955) . Si passa dunque da una concezione personale dell’Ombra come somma del negativo dell’individuo ad una concezione sovrapersonale in cui l’Ombra è Ombra assoluta, il negativo dell’esistenza, il Male. Distinguiamo quindi un Ombra come parte inferiore della personalità, Ombra come archetipo e Ombra come immagine archetipica.in psicanalisi da Jung e altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano

 

Carl Gustav Jung teorizza che l’inconscio alla nascita contenga anche delle informazioni innate, trasmesse in modo ereditario in virtù dell’appartenenza dell’individuo ad una collettività e chiama questo sistema psichico inconscio collettivo, distinguendolo dall’inconscio personale che deriva direttamente dall’esperienza personale dell’individuo. La formulazione dell’archetipo è più volte ridefinita, precisata, approfondita da Jung.

L’inconscio collettivo, per Jung, è costituito sostanzialmente da informazioni universali, impersonali, innate, ereditarie che lui chiama archetipi. Di questi i più importanti sono: il «sé» (il risultato del processo di formazione dell’individuo), l’«ombra» (la parte istintiva e irrazionale contenente anche i pensieri repressi dalla coscienza), l’«anima» (la personalità femminile così come l’uomo se la rappresenta nel suo inconscio) e l’«animus» (la controparte maschile dell’anima nella donna). Particolarmente rilevante è l’ archetipo femminile che chiama anima o animus (nella sua controparte maschile).

Da un punto di vista psicodinamico Jung postula, poi, quattro funzioni fondamentali: pensiero, sentimento, sensazione e intuizione. Ciascuna di queste funzioni è variamente dominante in ogni individuo e ogni individuo si rapporta con l’archetipo femminile che risiede nel suo inconscio. Questa relazione ha, per Jung, un ruolo nell’equilibrio delle funzioni psicodinamiche. Le funzioni meno dominanti in un individuo vengono sommerse nell’attività dell’inconscio e assumono la forma di funzioni psicodinamiche della sua anima come se questa fosse in qualche misura separata e in grado di intrattenere una certa forma di dialogo interiore.

L’archetipo, conseguentemente, viene a essere un sorta di prototipo universale per le idee attraverso il quale l’individuo interpreta ciò che osserva e esperimenta. É, per Jung, l’immagine primaria (urtümliches bild) dell’inconscio collettivo.

Gli archetipi integrandosi con la coscienza, vengono rielaborati continuamente dalle società umane, si manifestano «contemporaneamente anche in veste di fantasie e spesso rivelano la loro presenza solo per mezzo di immagini simboliche», si rafforzano, si indeboliscono e possono anche morire. L’indebolirsi degli archetipi nell’epoca moderna ha reso, per Jung, possibile e utile la psicologia. La sopravvivenza degli archetipi, in epoca moderna, è legata anche agli esiti della comunicazione di massa. Un film di successo, un libro, una trasmissione televisiva molto seguita possono giocare un ruolo nel ravvivarli o indebolirli.

Per cui nella nostra parte “umbratile” potremmo raccogliere informazioni che sono in noi ma che se non fatte emergere rimarrebbero dormienti, creando un senso di insoddisfazione in quanto inespresse ma allo stesso tempo creanti dinamiche psicologico/animiche.

Il nostro scopo dovrà essere far emergere questo vivo concetto e trarne insegnamenti validi per la nostra piena crescita, mitigando il tagliente e rendendo tagliente lo smussato, proprio per creare quell’Unione degli Opposti necessario per una piena e completa rinascita…

 

 

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