Hattori Hanzo: Il Ninja Inesistente

Condivido volentieri dal sito del M° Giorgio Barbagallo, come me Deshi di Soke Federico Tsukahara Fava Famiglia Fuma Ryu – Shinobi Dokurotai Dojo, per portare chiarezza storica su un di un famoso personaggio storico erroneamente considerato come Shinobi.

Una delle famiglie più famose di Iga fu senza alcun dubbio, la famiglia Hattori. Discendono da Otomo Hosoto, un alto membro di una delle più importanti famiglie giapponesi e cinesi. La famiglia Otomo era al servizio della famiglia reale, principalmente per le sue conoscenze in materia di guerra. Ai membri della famiglia Hattori che servivano sotto la famiglia Otomo gli si permise, dopo, di formare la propia linea di discendenza famigliare.

Si dice che fu Heinaizaemon Ienaga Iga (il fondatore della Kumogakure-Ryu) il quale diede al figlio maggiore Hattori Heitaro Koreyuki il diritto di usare il nome di Kami Hattori. Il figlio mediano Hattori Heijiro Yasuyori , creò il nome della famiglia Naka Hattori e il figlio minore Hattori Heijiro Yasunori creó il nome della famiglia Shimo Hattori.

Ogni famiglia aveva il suo confalone (Mon), essendo quello di Kami Hattori Yahazu Nihon (due punte di freccia),quello di Naka Hattori Ichimotoe (un arco) e quello di Shimo Hattori Yaguruma (otto punte di freccia in un cerchio). Che ogni famiglia possedeva il suo propio (Mon) si deve al fatto che avevano tutti lo stesso rango come Samurai.

Hattori Hanzo era un samurai di Iga. Quando Oda Nobunaga invase Iga, solo 80 persone delle 3 famiglie Hattori sopravvissero.

Essi scapparono in distinte parti del Giappone. La famiglia Kami Hattori scappó presso la villa Nagaoka in Echigo. La famiglia Shimo Hattori ricevette protezione presso la famiglia Tokugawa in Mikawa e dalla famiglia Ochi nella villa Takatori, nella provincia di Yamato.

I Naka Hattori scapparono e si rifuggiarono nelle montagne di Nakano.

Hattori Hanzo fu figlio di Hattori Nazo Yasunaga, che per eredità fu un vasallo della famiglia Tokugawa, fu in questo periodo che Tokugawa si conosceva come Matsudaira. Essi appartenevano alla linea famigliare di Kami Hattori.

Hattori Hanzo fu iniziato alle arti marziali come la sua principale occupazione nella vita. Nel 1557, quando Hattori Hanzo era adolescente e aveva 16 anni, fu mandato in battaglia per la prima volta. Fu in una notte quando Tokugawa Ieyasu attacò Uzichijo in Migawa (il castello di Udo). Ottenne la sua prima ricompensa a causa delle sue notevoli abilità di lotta nel campo di battaglia. Si guadagnó il soprannome di Iwami No Kami (il fantasma), e persino Tokugawa riconobbe le sue abilità. Sol dopo fu incluso nella battaglia di Mikata Gahara nel 1542.

Il 2 Giugno, nel decimo anno di Tensho (1582 DC), Ieyasu Tokugawa (solo dopo divenne Shogun) era di ritorno a Kyoto dopo una visione che ebbe viaggiando in frontiera. Egli non aveva sufficienti guarde nel suo gruppoo, avendo la possibiltà di essere attaccato dalle forze Akechi, che potevano bloccargli l’avanzata e indurli in una imboscata.

A causa di questo tra gli alti ufficiali di Tokugawa sorsero opinioni contrastanti su come proteggere il loro Signore. L’opinione generale fu che quando Ieyasu rientrava nel sua città natale (Migawa), le sue truppe dovevano essere radunate e dovevano prendere l’iniziativa attaccando le truppe di Akechi.

Nel momento di rientrare a Migawa, Tokugawa fu costretto ad attravesare la regione di Iga, un luogo altamente pericoloso ed “infetto” da due gruppi criminali, gli Sansoku (banditi di montagna) e i Nobushi (guerrieri vagabondi). Due ufficiali di alto rango, Tadakatsu Honda e Chuji Sakai, studiarono il problema. Durante la questione Tadakatsu si rese conto che Hattori Hanzo era nato nella regione di Iga. Cosí che lo chiamó e gli chiese se aveva qualche piano strategico o tattico per proteggere il suo Signore Tokugawa.

Hanzo annuì e disse che aveva un buon piano in mente. Hattori Hanzō offrì al futuro Shogun Tokugawa Ieyasu una via di fuga passando attraverso la regione di Koga e Iga per poter rientrare nella Provincia di Mikawa con vari ninja sotto i suoi ordini (a radice di questo, Ieyasu, quando sei convirtì in Shogun, impiegó i ninja addestrati da Hanzō come guardie del Castello di Edo, il quartier Generale dello Shogunato Tokugawa).

A parte i ninja di Iga, c’erano altri gruppi di ninja, quelli di Koga ai quali potevano chiedere aiuto. Hanzo aveva un amico nella Koga-Ryu il quale accorse in aiuto di Hanzo con i suoi compagni ninja nel momento nel quale ne avevano bisogno, il suo amico si chiamava Taro-Shiro. Essi potevano avvicinarsi rapidamente e facilmente con con un segno speciale.

In questo modo potevano, portare Ieyasu in salvo usando le tecniche speciali del Ninjutsu. Più tardi i numerosi metodi di Hattori Hanzo furono ben ricompensati e fu aumentato di grado, al fronte dei guerrieri Hassenishi.

Hattori mise 200 uomini della Iga-ryū nelle vicinanze di Yotsuya vicino Edo (attuale Tokyo). Gli uomini di Iga furono i guardiani delle chiavi delle porte del castello e per ciò furono usati come agenti di Inteligence per i Shogun. La porta ad Est del Castello di Edo è chiamata “La porta di Hanzo” perchè la residenza del clan Hattori si trovava li vicino.

La Porta di Hanzo

Il figlio di Hattori Hanzo, Hattori Masanari fu comandante delle guardie di Iga nel castello di Edo però risultó meno efficiente di suo padre, quando nel 1606, gli uomini di Iga hanno inoltre evidenziato abusi nei loro confronti, i ninja di Iga continuarono essendo impiegati dagli Shogun del Clan Tokugawa fino a Tokugawa Yoshimune (che governó tra il 1716 e il 1745) che licenziò tutti i ninja dal lavoro di intelligence e li rimpiazzò con persone della località della Provincia di Kii.

Hattori Hanzo morì durante la bataglia del 4 Diciembre del 1596 all’età di 55 anni, quando era al comando di una truppa che terrorizzava ai ninja della Fuma-Ryu nella regione di Kanagawa.

Hanzo e le sue truppe seguirono i ninja della Fuma-Ryu fin dentro il mare in delle barche, però i Ninja di Fuma usarono tecniche acquatiche (Suiton-no-jutsu), per sabotare i timoni delle barche delle truppe di Iga. Quando Hanzo e i suoi uomini entrarono nelle acque per nuotare verso la riva, i Ninja di Fuma che nel frattempo avevano versato olio infiammabile nell’acqua, gli diedero fuoco; tutti morirono tra le fiamme. Ad Hattori Hanzo gli successe Hattori Masashige.

La popolazione del Giappone tuttavia cantano lode su Hanzo intorno ai Kama Uchi; lui fu conocsciuto anche come “Il grande lancere“, un guerriero molto forte, anche nei manoscritti antichi non vi è ninete che lo relazioni al Ninjutsu, se non come un Bushi (Samurai) di Iga. Sotto il governo di Tokugawa Iemitsu, a molti ninja non gli piacque il modo in cui furono trattati e disonorarono, cosi che decidettero pianificare una rivolta contro gli avi di Hattori Hanzo, che stavano tuttavia al servizio dello Shogun.

La rivolta fu conosciuta come “L’incidente del Tempio di Sasa“, che fu respinta dalla truppe dello Shogun e i leader avversari furono catturati e uccisi. Questa rivolta fu l’epilogo della grande era della famiglia Hattori, dall’essere sopraffatti dalla loro mancanza di controllo sulla situazione, persero il loro status sociale, giungendo al termine come ryu.

I resti di Hanzo Hattori giaciono nel tempio di Sainen-ji a Shinjuku, Tokyo.
La Hanzo-no Yari (La lancia di Hattori Hanzo)
copertina del libro di Yukio Sama

Fonte: “Historia del Japon” – “Storia del Giappone” di Kaibara Yukio.Questo è un libro Ufficiale della storia giapponese, che oggigiorno si usa ancora negli istituti di questo paese. Non è un libro scritto da amatori o studiosi occidentali di parte, è integralmente scritto da uno storico giapponese di grande fama.

Traduzione in Spagnolo: Soke Federico Fava Colucci Traduzione in Italiano: Sensei Giorgio Barbagallo